Una simpatica lettera anonima

Alla cortese attenzione di Luciano Ronchetti, Preside dell'Istituto Tecnico Industriale Provinciale "E. Fermi".

Innanzi tutto mi scuso per farle perdere del tempo nella lettura di questa lettera, sperando che non venga preventivamente cestinata senza che Lei l'abbia letta tutta dall'inizio alla fine.
Sin dalla prima volta che l'ho incontrata nel discorso rituale con cui addormenta poveri primini che non sanno a cosa andranno incontro (alcuni anni fa c'ero anch'io tra loro), ho capito che Lei era un uomo con −chiedo scusa per i termini− palle e contropalle: ho sempre avuto rispetto per Lei, ma mi sembra giunto il momento che Lei vada in pensione; non se la deve prendere, le rotelline del cervello con il tempo arrugginiscono, sebbene devo ammettere che si stanno usurando anche ad alcuni di noi poveri studenti che non riescono a capire che NON bisogna buttare lattine vuote giù per lo scarico dei gabinetti; ci sono tantissimi altri modi per divertirsi, come bere, fumare, drogarsi, fare l'amore, prendere per il culo i professori.
Riconosco che ci vuole del coraggio per interrompere la distribuzione delie lattine per colpa di un povero coglione, e che 700 alunni (come ha scritto in un foglio che ha fatto umilmente passare per le classi) ne rimettano. Ora ha 700 studenti contro di lei: cosa intende fare?
Non credo farà finta di niente, lei tiene troppo all'ordine nella scuola.
Quello che con questa lettera cerco di dirle è di riattaccare IMMEDIATAMENTE i distributori delle lattine, oppure sarò proprio io il prossimo a gettare una lattina, poi una bottiglia d'acqua vuota e poi tutto ciò che mi capiterà per le mani in tutti i bagni della scuola, sia in quelli delle ragazze sia in quelli dei maschi.
Ritiene che questo sia vandalismo?
io credo sia puro amore nei confronti di una scuola che sta peggiorando d'anno in anno, grazie a lei.
Ritiene giusto ciò che ha fatto? Se fossi in lei ci ripenserei.
Non la prenda come una minaccia, ma come un semplice consiglio da uno studente come tutti gli altri.

Confidando nella sua immensa volontà nel volere il meglio per la scuola e in immediati provvedimenti, la saluto.