Al Fermi per caso

Ghini Patrizia

Sono arrivata al "Fermi" un po' per caso, perché quell'anno le graduatorie per gli incarichi annuali non erano state ancora pubblicate, mentre al Fermi sì, e, con mia grande sorpresa, mi sono ritrovata in prima posizione.
Ho accettato l'incarico un po' titubante, in quanto non essendo l'Istituto una scuola fra quelle solite, non la conoscevo e quindi questo mi creava un po' d'incertezza.
L'incontro con il Preside e i colleghi però è stato da subito positivo e quando ho iniziato a lavorare mi sono resa conto di trovarmi in una scuola ben organizzata, in un ambiente piacevole anche se un po' "chiuso" per sua natura, rispetto alle scuole in cui avevo lavorato precedentemente.
Quello che certamente mi ha colpito di più è stata la figura del Preside, non solo per la sua continua presenza, ma soprattutto per la sua disponibilità nei confronti di alunni, insegnanti e genitori.
Nei confronti dei colleghi ho risentito un po', nei primi tempi, sul piano professionale della "superiorità " di certe discipline rispetto a diritto, che rimane un po' nell'ombra, ma che poi con piacere sono riuscita a superare grazie a una maggiore collaborazione. Sul piano umano ho instaurato senz'altro un buon rapporto, con alcuni colleghi continua ancora.
Le classi che ho incontrato sono state tante e tanti gli studenti, con questi ho lavorato bene, a volte possono esserci stati dei conflitti, come ce ne sono tanti tra insegnanti e alunni. Di molti ho un buon ricordo, in generale ho trovato ragazzi disponibili, aperti e motivati.
Sono rimasta in questa scuola quattro anni durante i quali ho lavorato con piacere e serenità, purtroppo, quando mi stavo ambientando e costruendo un certo percorso, ho dovuto abbandonare per motivi di graduatorie.