Da apprendista meccanico a professore universitario

Paolo Santinelli

Era il maggio del millenovecentottanta, a quei tempi lavoravo coma apprendista presso un noto concessionaria di automobili di Modena. Avevo diciassette anni, da circa un anno avevo terminato un corso di formazione professionale per "riparatore radio TV", di durata triennale. Non ero soddisfatto di me stesso, svolgendo una attività' completamente diversa dalle cose a cui mi ero dedicato durante gli anni appena trascorsi. Non ero interessato al denaro. Avevo alcuni amici che da poco frequentavano una scuola serale, un Istituto Tecnico, il Fermi. Fu cosi' che per la prima volta sentii parlare di questa scuola. Ricordo come fosse ieri quando manifestai ai miei genitori le mie intenzioni: volevo riprendere gli studi, o forse dovrei dire iniziare gli studi. A loro devo riconoscere 1' avermi permesso di "provarci" dandomi tutta la loro fiducia ed il loro aiuto concreto. Lasciai il lavoro, ricordo perfettamente la data: era il sei maggio del millenovecentottanta, mi misi a studiare matematica ed elettrotecnica, a giugno dello stesso anno sostenni con successo l'esame da privatista per conseguire il diploma triennale (attuale ipsia) presso l'istituto "Fermo Corni" di Mirandola. A settembre feci gli esami integrativi per entrare al Fermi, corso serale. Fui ammesso a frequentare la classe 3H, corso di elettronica industriale. Devo il successo di questa esperienza ad alcune persone che si sono rese disponibili, in particolare a Stefano Adani, che a quei tempi era un giovane diplomato in telecomunicazioni e a Fernando Morsiani; entrambi in poco tempo mi hanno permesso di acquisire le conoscenze di base necessarie. Nel millenovecentottantatre conseguii la maturità tecnica e nel millenovecentottantotto sostenni l'esame di Laurea e mi laureai in Fisica presso l'Università degli studi di Modena. Da allora ho sempre insegnato al Fermi nei corsi di elettronica. Ripensando al mio passato penso di poter dire che la vita è come un "sistema caotico"; eventi casuali, apparentemente insignificanti, come l'incontro con un amico che sta frequentando il Fermi possono portare a compiere scelte dalle conseguenze inimmaginabili, che a distanza di anni si riveleranno fondamentali e determinanti. Ho iniziato ad insegnare nello stesso corso che avevo frequentato pochi anni prima come studente. I colleghi erano (e in parte lo sono tuttora) i miei ex insegnanti, i quali, dopo avermi sopportato come studente, dovevano pure sopportarmi come inesperto collega. Il Fermi mi ha dato possibilità di svolgere il mio lavoro con passione guidandomi e lasciandomi crescere secondo i miei tempi, permettendomi di maturare un’esperienza didattica e non solo. In questi anni ho potuto svolgere attività anche al di fuori della scuola sia in ambito industriale che accademico. Ciò mi ha permesso di arricchire la mia esperienza di vita e di lavorare con passione all'interno della scuola, che non significa svolgere bene i propri compiti di insegnante, ma certamente cercare di trasmettere agli studenti le proprie sensazioni ed i propri interessi, prima ancora dei contenuti delle materie insegnate. Da alcuni anni svolgo attività di insegnamento anche presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Modena e Reggio Emilia. Curiosamente questo fatto mi porta a rincontrare la maggior parte dei miei studenti a distanza di pochi anni dal termine della loro esperienza al Fermi.
Mi auguro che gli anni a venire si presentino ricchi e dinamici e che il Fermi sappia trasmettere il proprio patrimonio genetico alle generazioni di insegnanti che verranno, affinchè i futuri studenti possano continuare a trarre tutto ciò che professionalmente ed umanamente il Fermi sa dare.