Mi è rimasto nel cuore

Elena Gavioli

Quando il Preside Ronchetti mi ha chiesto di raccontare la mia breve esperienza di insegnante nella "sua" scuola, ho accettato con entusiasmo... e con la consapevolezza che avrei corso il rischio di comporre una sorta di medaglione commemorativo.
Il Fermi mi è rimasto nel cuore, perché è una scuola vera in cui si coniugano, quotidianamente, lo sviluppo dei processi cognitivi e di apprendimento con la crescita e la maturazione delle relazioni con gli altri, come impegno preparatorio alla vita sociale, produttiva e personale. Si tratta di un esito straordinario, frutto del particolare clima di familiarità e di intesa che la scuola è riuscita a sviluppare tra i suoi frequentatori, operando sui singoli individui, motivandoli, infondendo e rafforzando il senso dell'appartenenza e della responsabilità della funzione svolta. Mi riferisco agli insegnanti, consapevoli del loro ruolo di guida e veri facilitatori; ai segretari, Meris in particolare, che con la sua affabilità mi contatta saltuariamente e che per me è ormai "la voce del Fermi"; ma anche ai bidelli che ricordo sempre disponibili e mai preoccupati di svolgere mansioni che esulano dai loro compiti. Io al Fermi ho trovato persone che si offrono, forse anche inconsapevolmente, come modelli di riferimento. Primo fra tutti il Preside Ronchetti, appassionato e convinto, sempre pronto ad occuparsi delle questioni che riguardano gli studenti, gli insegnanti, le famiglie...esempio unico, nella mia esperienza, di dedizione e impegno, prezioso punto di riferimento in una scuola "viva" a tutte le ore.
A distanza di tempo, mi pare di poter individuare nel gruppo l'anima del Fermi, perché veramente forte è il senso di appartenenza che potenzia e talvolta rende più efficaci le esperienze condivise; incluse quelle degli ex allievi ed ex insegnanti. Questa mia convinzione è rafforzata dal fatto che qualche settimana fa ho trovato, tra le pagine di un manuale, una comunicazione agli insegnanti nella quale il Preside palesava la sua preoccupazione per le ripetute assenze e ritardi di alcuni studenti. Le parole conclusive, "è compito di tutti farsene carico", mi sembra rappresentino bene il suo modo di intendere la scuola, condiviso da tutti quelli che, come lui, non si preoccupano troppo di risparmiare tempo ed energie.