IL SENSO DI APPARTENENZA

Meris Fontanesi
(impiegata di segreteria)

Non avevo neppure vent'anni quando il 10 Settembre 1971 arrivai al Fermi. I colleghi mi misero subito a mio agio e, anche se non conoscevo nulla del lavoro che si svolgeva nella segreteria di una scuola, capii che era stimolante e sicuramente non noioso.
La prima soddisfazione l'ho avuta quando, dopo pochissime settimane di lavoro, l'ufficio personale dell'Amministrazione Provinciale chiese il mio trasferimento ad altro ufficio. Fu in quell'occasione che la segretaria Marta Bruni, persona da me stimata, non diede parere favorevole ed è quindi grazie a lei che sono ormai tanti anni che lavoro in questa scuola.
Credo che lavorare al Fermi sia in qualche modo diverso dal lavorare in altre scuole, forse per il fatto che, essendo un istituto relativamente piccolo, c'è più collaborazione e si avverte un senso di appartenenza che stimola a lavorare con abnegazione al fine di contribuire a mantenere viva l'opinione che comunque il Fermi è una scuola dove si studia seriamente, dove i rapporti fra insegnanti−studenti−genitori e personale sono certamente buoni e dove c'è disponibilità al miglioramento in senso generale. Non a caso il Fermi ha sempre goduto di buona fama, diplomando ogni anno periti che non hanno, quasi mai, avuto difficoltà a trovare lavoro.
A proposito di appartenenza ho avuto modo di riscontrarla spesse volte anche negli studenti. Spesso, incontrando diplomati di tanti anni fa mi sono sentita dire: Ah il Fermi... è sempre nel mio cuore!
In tutti questi anni di lavoro devo dire di aver incontrato diverse persone che ricordo ancora con stima e un po' di nostalgia. Fra queste c'è senz'altro Giovanni Bedogni, collega che lavorava senza limiti d'orario e con una disponibilità verso tutto e tutti a dir poco eccezionale, riuscendo a creare un'atmosfera familiare dove non ci si poteva che trovar bene.
Non posso dimenticare il prof. Sola, amato da tutti i suoi allievi e colleghi. Ancor prima di essere docente era persona umile e umana e senza dubbio era piacevole stare a parlare con lui ed apprezzare la sua simpatia.
Oggi, dopo quasi 27 anni di servizio, non posso che fare un bilancio positivo di questa mia "esperienza lavorativa"; spero di aver collaborato positivamente e mi auguro che il Fermi riesca a mantenere nel tempo il prestigio che lo contraddistingue da 40 anni.