QUASI UN MARZIANO

Roberto Cappi
(fisico ricercatore, diplomato a.s. 1963/64)

Mi chiamo Roberto Cappi, sono nato a Modena nell'Ottobre del 1945. Appassionato fin da ragazzo di Radiotecnica e di Elettronica, nel 1959 entravo all'Enrico Fermi per uscirne nel 1964 col diploma di Perito. Iscritto all'istituto di Fisica dell'Università di Modena, alla fine del primo anno mi si presentò l'occasione, in seguito all'indicazione del mio insegnante di Fisica prof. Monari, di lavorare al CERN di Ginevra. Lavoro tuttora in questo centro di ricerche.
All'inizio lavorai in diversi campi dell'Elettronica con applicazioni per detettori di particelle, sistemi a radiofrequenza per acceleratori, tecniche radar, seguendo dei corsi di specializzazione alla Washington University e nei laboratori microonde Hewlett Packard. Mi ricordo che un giorno, mentre stavo lavorando su un sistema un po' originale di detettori ad alta frequenza, un giovane fisico, che lavorava in un esperimento accanto, mi si avvicinò e cominciammo una lunga discussione su un certo tipo un pò sofisticato di amplificatori a larga banda, cosiddetti "amplificatori distribuiti". Rimasi colpito dalla sua competenza (in genere i fisici non erano reputati per le loro grandi conoscenze in elettronica). Si chiamava Carlo Rubbia.
Successivamente, mi attirò anche un altro campo, oggi molto in voga: il "signal processino" (poi successivamente "digital signal processino"). Seguii corsi al LETI di Grenoble (con J.Max), al Politecnico di Losanna (con M.Kunt), all'imperial College di Londra (con A. Venetsanopoulos). Allo stesso tempo continuavo, se pur saltuariamente, i miei studi di Fisica.
Al momento di scrivere la tesi, l'allora capo Dipartimento degli acceleratori del CERN, Prof. Pierre Germain, mi disse: Roberto, so che stai per scrivere una tesi sui detettori di particelle, qui abbiamo molto bisogno di fisici specialisti in acceleratori di particelle, se ti interessa fare una tesi in questo campo, posso chiedere a Daniel Boussard di insegnarti il mestiere. Conoscevo Daniel già da un certo tempo e lo consideravo (e non solo io) una delle persone più intelligenti che mi era capitato di incontrare...... dissi subito di sì. Nel 1977 ottenni la laurea in Fisica all'Università di Modena con una tesi sulla dinamica di fasci di particelle e da allora la Fisica degli acceleratori è diventato il mio mestiere. Proprio in quel tempo Daniel cominciava a lavorare per un progetto di Carlo che aveva del rivoluzionario (il progetto, non Carlo). Anch'io, assieme a tanti altri, ebbi la fortuna di parteciparvi, molto modestamente, ma con molto entusiasmo. Lavorammo sodo, spesso anche 24 ore su 24, per ottenere dopo 4 anni, nel 1981, le prime collisioni protoni−antiprotoni. Nel 1984 Carlo Rubbia e Simon Van der Meer (un altro nostro collega) ottennero il premio Nobel. Per noi tutti fu un'immensa soddisfazione.
In seguito ho lavorato all'Università di Stanford (con B.Richter .. un altro premio Nobel), al Fermilab di Chicago, al BNL di Brookhaven, all'INR di Mosca, all'INS di Tokyo, al KEK di Tsukuba, ecc.
Ultimamente ancora con Carlo Rubbia per il suo progetto di amplificatore di energia .... e ancora a lavorare 24 ore su 24, con lo stesso entusiasmo, ma con più sforzo .... data l'età.
Non mi occupo più direttamente di Elettronica, ma ciò che imparai al "Fermi" tanti anni fa dal prof. Gasparini, dal prof. Monaco, dal prof. Randighieri, dal prof. Santoro e tanti altri, ogni tanto mi serve ancora, se non altro per pavoneggiarmi (soddisfazione senile) davanti a dei giovani ingegneri che mi prendono per un marziano quando calcolo un filtro passa basso 'alla mano' .... senza l'uso di SPICE!
Colgo l'occasione di salutare caldamente attraverso queste righe i miei vecchi compagni di classe coi quali, a parte il caro amico ing.Flavio Bonfatti, ho purtroppo perso completamente contatto.