Effetto Fermi
Corrado Barani
(imprenditore chimico, diplomato a.s.1974/75)
Parlare di se stessi non è facile senza cadere nel banale soprattutto quando, in teoria, la tua esperienza dovrebbe essere di esempio e di stimolo a persone più giovani.
È per tale motivo che, quando il Preside mi propose di descrivere in poche righe la mia esperienza professionale quale ex alunno del' ITIP E.Fermi, rimasi sul momento molto perplesso.
Immediatamente però ripercorsi in pochi secondi gli anni "meravigliosi" vissuti al Fermi, dove la mia crescita culturale e professionale ha coinciso con la mia crescita di "uomo".
Ricordo tanti insegnanti, alcuni bravi, altri un po' meno, ma ricordo che tutti, con certezza, hanno contribuito a farmi crescere, tutti hanno depositato in me quel "germe clonabile", quel "codice programmabile" che io ho sempre chiamato "effetto Fermi"; te lo porti dentro tutta la vita e spesso ti trovi a trasmetterlo ad altre persone.
Ma che cosa mi ha dato il Fermi di così importante che, dopo oltre 20 anni dal diploma, lo considero ancora basilare per la mia vita e per il mio successo?
Essenzialmente quattro cose fondamentali:
- un'apertura mentale notevole ed un buon metodo sistematico nell'affrontare i problemi; gli insegnanti hanno sempre preteso la comprensione di ciò che si stava studiando e questa veniva considerata di maggiore importanza della conoscenza mnemonica della materia stessa;
- una propensione ed un'attenzione notevole verso gli altri, verso il prossimo; questo punto ha fortemente influenzato (e continua a farlo) le mie scelte professionali.
In poche parole la convinzione e la certezza che qualsiasi cosa tu faccia ora o farai nel futuro potrà avere un impatto positivo o negativo sulla vita delle altre persone: le tue scelte sono sempre importanti e mai banali. Quando anni fa, dopo la laurea in chimica, decisi di diventare imprenditore, questo principio fu la spinta che mi fece superare anche i momenti più duri.
- la convinzione di fare parte di un gruppo: "Sì è del Fermi tutta la vita"; e questa idea è talmente radicata che molti ex allievi si ritrovano ancora dopo anni dal diploma per non dimenticare quell'esperienza.
- non avere paura delle novità, ma guardare sempre avanti ed accettare nuove sfide.
Anche se può sembrare strano, queste linee guida in varia misura ed in vari modi ritengo che mi siano state trasmesse da tutti gli insegnanti del Fermi che ho avuto nel quinquennio. Ed è per tale motivo che si può parlare di "effetto Fermi".
Non è un caso, ma sono le ottime basi su cui è nata l'idea di creare questo I.T.I.P. che hanno sempre guidato le scelte del corpo insegnante.
Quando per alcuni anni, dopo il diploma, prima di laurearmi, ho fatto parte del corpo insegnanti del Fermi ho potuto constatare che, se sei un insegnante al Fermi, non puoi fare a meno di assorbire e fare tue queste poche, ma fondamentali, linee guida.
Quando, dopo il diploma, ho affrontato l'università laureandomi in chimica a pieni voti (all'Università di chimica di Modena oltre la metà dei laureati in chimica provengono dal Fermi e buona parte di questi si laurea con la lode!), e quando ho affrontato con successo il mondo imprenditoriale, ritengo che i quattro punti guida di cui sopra abbiano sempre avuto un ruolo fondamentale sulle mie scelte non solo professionali, ma anche di uomo.
Oggi che mi trovo ad assumere periti chimici provenienti dal Fermi, seppur nelle diverse sfumature, spesso ritrovo in questi ragazzi che hanno oltre venti anni in meno di me la stessa intraprendenza, la stessa apertura mentale, lo stesso spirito di sacrificio, e la stessa attenzione verso il prossimo che il Fermi ha saputo infondere a tante generazioni di studenti.