L'incontro N.1-2, gennaio/febbraio 1964

Personaggi di una classe
N.M.

Esistono tanti tipi di alunni in una classe che si possono benissimo dividere in categorie: io ho pensato di farlo, cercando di dare al mio scritto un tono brioso e ridente.
La prima categoria è quella degli "industriosi", coloro che tutto sanno, tutto studiano, e non vogliono essere disturbati. Sono una razza perseguitata, ma che non si è ancora estinta, perciò (consiglio da amico) dovrebbero studiare un pò meno. Seguono gli "artisti" che sono quasi parenti degli "industriosi", solo che la loro attività è più specializzata. Durante le noiose ore di scuola essi ammazzano il tempo facendo disegni sul quaderno o caricaturando i professori. Poi vengono i "suggeritori", una strana categoria che abita generalmente nel banco più vicino alla cattedra. Non si deve pensare che siano sempre compagni generosi e sempre pronti ad aiutarti di fronte alle domande indiscrete dei professore. A loro piace farlo e lo fanno con tutti. Vengono poi i "dormiglioni" che abitano sempre negli ultimi banchi e si mettono a dormire non appena arrivano in classe. Gli "improvvisatosi" sono poi coloro che non studiano quasi mai, ma odiano farsi suggerire e preferiscono contare sulla loro fantasia. Poi coloro che sono i "suggeriti" e che considerano un disonore l'imparare la lezione. Quando sono interrogati, si alzano, lanciando sguardi di intesa, fanno gesti disperati con la mano ai "suggeritori". Si piazzano in modo da sentire ogni minimo segnale e siccome molte volte non capiscono le risposte ne escono battute assai comiche. Infine i "buffoni", coloro che fanno sempre ridere, che riescono simpatici a tutti, anche ai professori e portano una nota di allegria durante le ore di lezione. Un consiglio anche a loro: moderare le loro "portate" perché potrebbero portare conseguenze non tanto belle.

UN GRIDO Di PROTESTA DELLA 4°B

È passata la metà di novembre, è passato il 7 gennaio, passerà (passerà!!) anche il primo di marzo, ma noi saremo ancora in quel buco che ha la pretesa di chiamarsi aula. Le date sopra elencate sono quelle che avrebbero veduto l'avverarsi della grande realtà: si andava nella nuova sede dell'istituto.
Invece dobbiamo adattarci qui. Si, una parola! E non si riesce a seguire ciò che il professore scrive alla lavagna (e mancando i libri di elettronica, in queste ore, la faccenda diventa drammatica), non si riesce a respirare un pò d'aria, si soffoca, ecc.
Tempo fa ci rivolgemmo al signor Preside ed Egli rispose di pazientare fino al 7 gennaio, proponendoci intanto di occupare le aule libere. Ma questi frequenti spostamenti sono stati quanto mai insufficienti perché non erano sempre attuabili nelle ore volute o perché creavano disordine e confusione.
Ora che fare? A chi dobbiamo rivolgerci per ottenere qualcosa?
Il signor Preside non ne ha colpa ( e questo è chiaro), noi non ne abbiamo colpa (e anche questo è chiaro), la Provincia non ne ha colpa (un pò meno chiaro) e allora?
Bisogna adattarsi e pazientare (dicono adesso) fino in marzo. Ma se poi a marzo ci fanno lo scherzetto e ci dicono di pazientare fino al prossimo ottobre??
"Troppo buoni, molto coglioni" dice super giù un proverbio: sarà dunque questa la nostra fine? Giù ai confini dei corridoi, gli animi sono surriscaldati, la pentola sta per bollire, insomma non pazientiamo per tanto ancora!
Perdonateci questo nostro sfogo, non ne potevamo più! Ora non ci rimane altro da dire che: "chi ha orecchi per intendere, intenda!"
P.S. Il giorno 4 febbraio in seguito ad un breve sciopero di protesta degli alunni, e in seguito all'intervento di un'autorità della Provincia, la 4°B viene trasferita nell'ex laboratorio di chimica−fisica, schiacciando gli interessi costituiti di qualche persona.
Ma con l'avvento di questa camera lunga e stretta, sorgono numerosissimi altri problemi, che raccolti si possono indicare con un unico kv, ovvero fattore di visibilità. L'articolo, di cui sopra, rimanga come documento di un perenne malcontento.