Speciale "Fermi"

Fatti e protagonisti

La valutazione e la verifica nel corso serale

Fin dagli inizi del corso serale si è fatta una distinzione tra valutazione e verifica che si rivela sempre più giusta, ma che deve essere continuamente approfondita e chiarita per applicarla alla situazione concreta. Ad un primo approccio si può intendere per valutazione un giudizio di merito sul lavoratore studente che arriva poi ad una conclusione del tipo: "Bene, continua così" o del tipo: "Così, non puoi andare avanti". Ora, sulla valutazione riteniamo che siano stati individuati due principi da cui non si torna indietro: Abbandonare questi principi significherebbe dimenticare: Per verifica si può intendere invece quel momento dell'insegnamento−apprendimento in cui il lavoratore− studente, la classe, e l'insegnante provano concretamente a vedere se ciò che è stato studiato e spiegato è stato veramente capito. Generalmente la prova che uno ha capito qualcosa è quando riesce a spiegarlo con parole sue o ad applicarlo ad esempi diversi da quelli presi in considerazione. Anche la verifica deve essere fatta in maniera corretta e cioè: a) non fiscale; b)in maniera e a livelli diversi. Si tratta di mettere il lavoratore studente nelle condizioni più favorevoli perchè possa esprimersi con serenità e tranquillità: quindi la verifica non è l'interrogazione e il compito in classe finalizzati al giudizio, ma è il colloquio tra persone uguali, è l'esercitazione in cui la cosa più importante non è non fare nessun errore, ma individuare dove sono le difficoltà e capire quali sono gli aspetti essenziali della questione. E chiaro che non si può accettare che la valutazione diventi il metodo per giustificare tutto e tutti, insegnanti compresi. Sarà dunque bene cercare di individuare un metodo rigoroso di comportamento sia per gli insegnanti che per i lavoratori − studenti. Noi proponiamo questo:

(da documento elaborato nell'anno scolastico 1976−77)